sabato 26 agosto 2017

Amore per la patria: Mr Dresnok la vera testimonianza del socialismo!

E' passato a miglior vita (ma cosa dico???!!! Come fa uno a passare  a miglior vita dopo aver assaportato il paradiso del caro leader!) il sig. James Joshep Dresnok.
E chi cazzo è? E' un ex soldato americano in servizio nella corea del sud che ha defezionato. E' scappato e si è rifugiato in corea del nord negli anni'60 al servizio del grande leader. 

Sono 5 i soldati americani che hanno fatto questa gloriosa scelta! Ma cosa sono in confronto alle migliaia defector dalla corea del nord? Nulla se controlliamo i numeri, ma tutto se verifichiamo la sostanza! Dato che al mondo le persone virtuose si contano sulle dita di una mano non c'è alcun dubbio che se per ogni fulminato che dal sud corea scappa al nord ci sono migliaia di defector che fanno l'esatto opposto; non possa essere che la scientifica prova che in corea del nord si viva decisamente meglio rispetto a qualsiasi altro posto del globo.
Ma non è di spicciole statistiche che si occupa questo post anche se confermano la solidità della patria del Juchè, piuttosto è la testimonianza di vita del sig. Dresnok che ci interessa perchè ha confermato la possibilità di un mondo alternativo!
A Dresnok il grande leader ha dato tutto gratis; casa, vitto, lavoro, vestiario, cure mediche e pure la topa. No non scherzo! A Dresnok il governo nord coreano ha dato gratis pure la topa! Come? Semplice i servizi segreti nord coreani sono riusciti a rapire in italia una donna rumena e a consegnargliela come moglie! E' vero è tutto documentato si chiama (o meglio si chiamava dato che è morta negli anni'90 causa tumore) Doina Bumbea ed è stata rapita quando era in italia nel 1978. Come nella miglior tradizione dei servizi segreti dei paesi socialisti i familiari uffiicialmente non sanno nulla nemmeno oggi, di fatto hanno avuto la conferma quando hanno visto in un documentario i figli di Dresnok che sono simili alla loro cara.
Ma questo non è l'unico caso di rapimento di cittadini stranieri da parte dei servizi nord coreani! Alla fine degli anni '70 inizio anni '80 hanno rapito diversi cittadini sud coreani e cittadini giapponesi di cui 13 casi ammessi  dallo stesso governo nord coreano. Tra questi ricordiamo la signora  Hitomi Soga che una volta rapita è stata data in sposa a un altro defector americano Charles Robert Jenkis!
Chi non vorrebbe vivere in un paese così?



martedì 2 aprile 2013

Auguri al primo ministro






Un bentornato e un augurio al compagno Pak Pong Ju per il suo incarico confermato in pompa magna dalla Tv di stato KCNA da capo di gabinetto sotto la nobile guida del supremo leader Kim Jong Un. Il lavoro è molto arduo dato la revisione nelle ville del Maresciallo (si stima che ne possegga più di 20) e continua  necessità di manutenzione dell'allacciamento fognario, la periodica riparazione delle tubature, del controllo delle incrostazioni, della sostituzione dei sanitari... Come? Dite che ho capito male??!!... Ah non è il gabinetto che intendo io... è l'altro gabinetto!!... Ops scusate!!

sabato 23 febbraio 2013

The game of their lives



Nell'intervista del 2003 rilasciata in occasione dell'uscita del suo libro su Dossier Corea Geri Morellini risponde alla domanda sui giocatori della nazionale nord coreana del 1966 in questo modo:
"In realtà quei giocatori hanno poi perso malamente la partita successiva e il grande leader di allora, Kim Il Sung (il padre dell’attuale dittatore Kim Jong Il) attribuì a quei festeggiamenti la sconfitta. Il più famoso di loro, Pak Tu Ik, secondo la testimonianza di un prigioniero dei campi di concentramento che è riuscito a fuggire, nel 1997 era ancora nel campo di prigionia di Yodok, 90 km dalla capitale Pyongyang."
E' una bufala.
Pak Doo Ik (non Pak Tu Ik) l'autore del goal che diede la vittoria alla Corea del Nord contro l'Italia è stato allenatore della nazionale olimpica nel 1976. Non poteva essere in un campo di concentramento tra il 1966 e il 1997, dalle testimonianze del lager di Yodok i prigionieri sono in lotta ogni giorno contro la fame, non hanno alcun tipo di svago, figuriamoci se possono allenare una nazionale di calcio.
Ma a conferma di questo la BBC ha prodotto un anno prima dell'uscita del libro di Morellini un filmato prodotto dopo una strenua trattativa con il governo nord coreano in cui hanno invitato i giocatori della nazionale del 1966 a una rimpatriata a Middlesbrough, nello stadio in cui compirono la famosa impresa contro l'Italia. Il documentario che narra l’attuale vita dei giocatori fornisce anche documenti inediti, filmati, foto e articoli di giornale da repertorio che dimostrano che per questo caso i rumors provenenti dalla corea del sud fossero totalmente infondati, sarebbe bene che come nel caso del cuoco che prepara il sushi, si prendesse nota.

domenica 17 febbraio 2013

Frasi celebri





“Se fossi un operaio preferirei vivere in Corea del Nord, anziché nella Corea del Sud”.
(Marco Rizzo)

Ma purtroppo non essendo coreano e men che meno operaio, ha accettato di sacrificarsi a vivere nel degradante occidente per diffondere la lieta novella. Auguri!

domenica 27 gennaio 2013

Amore per la vita: "Crossing"



Finalmente un bel film sulla situazione reale della corea del nord. "Crossing" diretto da Kim Tae Gyoon con la partecipazione nel ruolo di protagonista dell'attore coreano Cha in Pyon. Una parte molto delicata che l'attore aveva inizialmente rifiutato per via della paura di ritorsioni. Si perchè se nella Corea del Nord la vita è quello che è, non è nemmeno priva di rischi l'esistenza per i "defector" che risiedono in Corea del Sud o per gli attivisti anti-Pyonyang dato che sono soggetti a periodici rischi di attentati.
Ma tornando al film che può essere letto come la storia tratta dai "defector" nord coreani che rischiano la vita per fuggire e avere un futuro migliore, è incentrato su sei personaggi. Due famiglie di tre componenti ciascuna con un figlio maschio da una parte e una femmina dall'altra.
Muoiono in cinque, si salva solo il protagonista Yoong-Soche che scappa in sud corea e continuerà la vita da uomo libero. In realtà il vero motivo del protagonista non è la fuga dall'inferno, ma solo un viaggio temporeneo in Cina per comprare i farmaci per curare la tubercolosi della moglie; si ritrova poi in gruppo di fuggitivi nord coreani che lo portano nell'ambasciata tedesca di Pechino e a questo punto gli rimane come scelta o l'asilo in Sud Corea o il ritorno in un campo di prigionia in Corea del Nord. Per gli altri: la moglie muore per  per malattia e denutrizione, il figlio di fame in Mongolia durante il viaggio della speranza, invece i genitori della seconda famiglia vengono uccisi dai servizi di sicurezza per contrabbando, e la bambina decede per infezione in un campo di concentramento.
Rispecchia la realtà perchè quasi tutti i protagonisti muoiono, perchè racconta il sogno proibito dei nord coreani veicolato dal contrabbando delle "lussuose" cianfrusaglie cinesi, perchè descrive l'assenza nello stato comunista dei più elementari servizi, come per una madre che muore nel paradiso socialista dove tutto dovrebbe essere fornito a tutti, per la mancanza di medicine che il padre trova nella capitalista Corea del Sud passate gratuitamente dalla mutua.
E' la realtà nella corea del nord non esiste un lieto fine tranne che per pochi; è frequente per i nord coreani morire o per fame nel loro paese o per incidenti nella fuga della speranza. E' normale per i nord coreani trafficare in contrabbando per sbarcare il lunario e rischiare il campo di concentramento in caso di rastrellamenti, è all'ordine del giorno avere la peggio per malattie curabili in qualsiasi altro paese. La salvezza invece è riservata a qualche fortunato.